20 Mag - 2019

Una breve introduzione

Se non sapete cos’è, ve lo spiegheremo noi oggi.

Il patchwork, dall’inglese patch= pezza e work=lavoro, è un prodotto artigianale realizzato dall’unione di tessuti diversi, di svariati colori e materiali.
Con questo tipo di lavorazione vengono spesso realizzati dei coloratissimi quilt per arredare il letto.

Tipologie di patchwork

Molas

La molas, tecnica utilizzata prettamente dagli indiani di Panama. Questa tecnica consiste nel creare dei bassorilievi con pezzi di stoffa colorati e sovrapposti, che verranno poi intagliati. Abbiamo caricato una foto di seguito per capire meglio in cosa consiste.

La molas, tecnica patchwork indiana

La molas, tecnica patchwork indiana

Geometrici

Esistono i patchwork geometrici, probabilmente i più famosi; ogni forma geometrica o blocco che compone la creazione ad esempio di un quilt, ha una propria storia ed un proprio significato; è quindi non solo un prodotto da vedere, ma da vivere e capire.

Patchwork geometrico

Patchwork geometrico

Hawaiani

I patchwork hawaiani, che vengono realizzati con due teli delle stesse dimensioni.
Il telo superiore verrà poi ritagliato per realizzare le tipiche forme hawaiane ed essere fissate al telo inferiore.

Patchwork Hawaiano

Patchwork Hawaiano


Come realizzarlo

Per realizzare un proprio patchwork serviranno veramente pochi materiali.

Sarà necessario avere un righello e delle squadre, che ci serviranno per dare forma alle nostre forme, un taglierino rotante per il ritaglio del tessuto, un pianale per il taglio e una macchina per cucire oppure ago e filo.

Ovviamente sarà necessario avere dei tessuti che utilizzeremo per la nostra creazione (viene utilizzato principalmente il cotone).

Per realizzarlo dobbiamo preparare un disegno iniziale di quello che andremo a creare, realizzato in scala.

Poi passiamo al ritaglio dei pezzi di tessuto già stirato, tenendo conto di 0,6 cm circa di margine per la cucitura.

Dopo questo passaggio passiamo alla cucitura, per poi effettuare una nuova stiratura.
Se vogliamo realizzare un quilt sarà necessario trapuntarlo in base alle nostre esigenze.
Dopodiché la nostra creazione sarà pronta!


La storia del Patchwork

Il patchwork è un’arte tessile da sempre esistente (già dai tempi dell’antico Egitto), ma consolidata negli anni della colonizzazione in America.

Fu introdotto in questo continente grazie a delle donne, le mogli dei pionieri, che avevano l’esigenza di creare abiti, coperte o confezioni per la biancheria della casa a causa dei loro continui spostamenti all’interno dell’America.

Riciclavano pezzi di stoffa che univano successivamente per creare ciò di cui avevano più bisogno.

Questa tecnica iniziò ad interessare sempre più donne e paesi, così che diventò un passatempo rilassante, personalizzato con stoffe anche pregiate. Ognuno creava una propria tecnica in base ai propri gusti.

La prima forma utilizzata fu il quadrato, ma da questo nacquero nuove combinazioni di colori, disegni, forme e accostamenti.
Nonostante non avessero a disposizione il metro, per disegnare utilizzavano lo spago, creando così triangoli, rombi, rettangoli, cerchi ed esagoni.
Per ogni cultura diversa, per ogni abitudine e per ogni ambiente, vennero assegnati nomi diversi di patchwork. Ognuno aveva la sua storia da raccontare.

Realizzavano periodicamente delle riunion’i, le ‘quilting bee’ dove ogni donna aveva la possibilità di scambiare i disegni o le tecniche con le sue compagne.

Ad ogni festa di fidanzamento, durante la spannocchiatura, in qualsiasi occasione di ritrovo, le donne portavano con se un cesto con dei pezzi di stoffa tagliati, ago e filo, che avrebbero cucito dopo il pranzo, mentre i mariti erano impegnati e i figli giocavano all’aperto.

Grazie a queste riunioni nacquero tra i motivi più tradizionali e famosi, come la “Rosa di Sharon”, un motivo usato per le trapunte nuziali dei propri figli o nipoti, realizzato con le stoffe più belle.
Già dalla nascita dei propri figli le madri iniziavano a confezionare le trapunte per le proprie figlie.

L’ultima trapunta veniva lasciata incompleta fino alla festa di fidanzamento, dove ogni partecipante, sia uomo che donna, avrebbe dovuto cucire un pezzo per completarla.

Rosa di Sharon, Patchwork

Rosa di Sharon, Patchwork

Log Cabin, Patchwork

Log Cabin, Patchwork

Molti dei motivi tradizionali inoltre ricordano l’interesse da parte delle donne per gli avvenimenti sociali, politici, per tutte quelle persone che seppero incarnare gli ideali di quel periodo. Di conseguenza assumevano i nomi delle persone a cui volevano fare riferimento o agli specifici avvenimenti.

Il motivo più amato è tutt’oggi il “Log Cabin”, che potete vedere qui in foto. E’ probabilmente uno dei più elaborati da realizzare. Attorno al quadrato centrale venivano aggiunte strisce di stoffa chiare o scure, per dare vita così ad un disegno geometrico molto complesso. Una curiosità è che “Log Cabin” significa “Capanna di tronchi” e rimanda alle case dei coloni e pionieri che furono appunto semplici capanne di tronchi.

Nonostante la diffusione in America, dal 1850 al 1860, di elementi meccanici utili per rendere la vita e il lavoro più semplici, come le macchine da cucire, il patchwork è sempre rimasto un lavoro, fino ad oggi, quasi esclusivamente manuale.

Ma durante gli anni del 1940 fino al 1970, questa tecnica artistica è andata diminuendo, a causa delle assunzioni delle donne in fabbrica, con conseguente boom industriale. In questi anni il lavoro casalingo realizzato fino ad ora, i tradizionali lavori femminili, divennero superflui.

Solo grazie al Movimento Femminista Americano, venne riscoperta la bellezza dei capolavori creati da delle donne come loro.

Presero come esempio le riunioni ‘quilting bee’, anche se con scopo diverso, per ricreare una socializzazione fra di loro e riscoprire il patrimonio artistico ma anche sociale-organizzativo che era stato ormai abbandonato.

In Italia il patchwork si è diffuso negli anni Novanta del novecento, con la diffusione dei primi corsi relativi a questa tecnica.

In Giappone invece utilizzavano una tecnica simile per creare kimono, abiti, borse e manufatti tessili per la casa.

E’ considerata quindi una forma d’arte prettamente femminile, evoluta grazie ad una storia affascinante, in continua mutazione, che univa storie, culture, persone diverse e ovviamente tessuti diversi.

Tutt’oggi vengono realizzati corsi e mostre sul patchwork.

Viene utilizzata anche come tecnica per rilassarsi, allontanare lo stress e socializzare con un gruppo di persone con storie diverse dalle nostre.


C’è una frase che ricorre quando parliamo di questo argomento che descrive a pieno, con la sua semplicità, quel che realmente é:

"Chi dorme sotto un quilt, dorme
sotto una coperta d’amore..."